5 Maggio Giornata contro la Pedofilia a cura di Francesco Longobardi

Alla luce di queste preoccupanti tendenze e per creare maggiore consapevolezza attorno a un problema che, se ignorato, rischia di lasciare ferite profonde su un’intera generazione di nativi digitali, costretti dalla pandemia a trascorrere sempre più tempo davanti al monitor di un computer.

Dicevano che saremmo cambiati, dicevano che la pandemia ci avrebbe reso migliori, ma qualcosa in questo presunto processo di evoluzione deve essere andato storto se nell’ultimo anno di chiusure e lockdown a crescere sono stati gli abusi domestici ai danni delle persone più fragili. E stavolta non stiamo parlando delle donne, ma dei bambini e in particolare di tutti quei minori che ogni giorno sono oggetto di fantasie e violenze da parte di pedofili, che attraverso la Rete arrivano a insinuarsi nelle camerette dei ragazzi.

nel corso del 2020 ha registrato una media di circa 11 casi al mese di abusi sessuali – 6 offline e 5 online – con una concentrazione di richieste d’aiuto in Lombardia, dove le denunce riguardano per il 20% abusi offline e per il 26% online.

la Polizia postale, che in occasione della Giornata della pedofilia hanno pubblicato i dati relativi ai reati di adescamento di minori online. Un fenomeno ai danni di bambini e ragazzi che è cresciuto del 77% nel 2020 rispetto all’anno precedente e in ulteriore aumento del 70% nei primi quattro mesi del 2021. Stando agli ultimi dati rilevati dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online nel primo quadrimestre di quest’anno sono già state 77 le denunce che riguardano bambini sotto i 13 anni contro i 34 casi del primo quadrimestre del 2020. Un trend preoccupante che riguarda reati connessi con la pedopornografia, il revenge porn, l’adescamento online e il cyberbullismo (che registra un aumento delle denunce del 96%) ad opera di baby-aggressori, che sempre più precocemente vengono indagati per reati solitamente imputati ad adulti. Diffusi i casi di ragazzi che già a 15 anni condividono video e foto di ex-fidanzatine, file pornografici e immagini di abusi sessuali di minori, con cui insultano, denigrano e minacciano compagni e conoscenti.

Questo non per far crescere il già elevato allarme sociale, ma, al contrario

per creare una base culturale idonea a supportare la lotta alla pedofilia, anche attraverso il coinvolgimento dell’opinione pubblica.

Un’azione efficace di contrasto può essere attivata non solo quando le istituzioni realizzano politiche adeguate, ma anche quando tutta la collettività diventa consapevole del problema e si impegna ad individuare ed emarginare le condotte pericolose.

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